Antonio Macera, originario di San Giorgio a Liri, in provincia di Frosinone è una persona perbene. Appassionato del suo lavoro e della sua famiglia, è soprattutto una persona umile, che nonostante i mille successi mietuti in giro per il mondo, è sempre disponibile con i suoi colleghi più giovani e prodigo di consigli. Oggi vive in Scozia, a Hamilton, dove i suoi clienti vanno matti per la Tony spicy”, una pizza con quattro salumi calabresi, ovviamente piccante. In Scozia ci è arrivato anni fa e qui ha incontrato la famiglia di Fabrizio e Silvana Perella, nativi della provincia di Frosinone come lui. Fabrizio e Silvana hanno aperto le porte della loro pizzeria d’asporto ad Antonio con grande fiducia. Si sono sempre fidati del suo lavoro e Antonio ha saputo dimostrare le sue capacità. In breve i risultati si sono visti: in media da “Divito’s” si sfornano infatti 600 pizze a settimana, circa 30000 annue. Un vero successo grazie all’impasto messo a punto da Antonio: diretto con mix di farine Iaquone, composto da farina di soia, di semola rimacinata, farina 0, pasta acida, e una percentuale di integrale macinata a pietra con germe di grano. Un’ idratazione del 65% – 70% e maturazione lunga 76 ore a temperatura controllata. Infine cottura in forno elettrico Moretti a 360 gradi per non oltre 2 minuti e mezzo. Un mix semplice di sapere, esperienza e tradizione che consente ad Antonio con farina, lievito in polvere, acqua, sale e olio extra vergine di oliva di mettere in tavola una vera prelibatezza. Il suo metodo di lavorazione arriva da lontano. Ha iniziato infatti nel lontano 1995 in un ristorante come cuoco. Qui lavorava anche un pizzaiolo, Maurizio, al quale Antonio faceva mille domande per cercare di imparare quel mestiere che tanto lo affascinava. L’occasione per mettersi alla prova arrivò poi grazie a sua moglie, Teri Macera, che ancora oggi lo sostiene e lo aiuta in tutte le scelte importanti. Offrì infatti ad Antonio di fare il pizzaiolo nel locale dove anche lei lavorava, l’Alcatraz, gestito da Mauro Petrillo. Ancora oggi, Antonio ritiene di dover molto a quest’uomo e alla possibilità di mettersi alla prova che gli diede. Fu infatti per lui l’occasione della vita. Antonio, da persona perbene qual è sempre stata, spiegò che non aveva esperienza, ma solo tanta passione. Mauro accettò e da quel momento Antonio cominciò una lunga carriera di successi. Piano piano con la sua passione e voglia di imparare, Antonio studia, chiede ad altri pizzaioli, legge molti libri e fa delle prove per migliorarsi sempre di più. La clientela lo apprezza: la pizzeria andava avanti e da 10 pizze che facevano a pranzo sono arrivati a sfornarne fino a 250 il sabato sera. Una bella dose di entusiasmo e soddisfazione per Antonio. Partecipa a vari campionati, dove conosce il maestro Massimo Bruni che gli spiega la chimica che c’è dietro la pizza, e arrivano anche le vittorie che gli consentono tra l’altro di accumulare sempre più esperienza: Antonio ha infatti vinto il terzo posto e secondo posto al mondiale a squadra rappresentando la Scozia e numerosi altri trofei tra cui il più importante è stato il campionato del regno unito vinto a Londra nel 2011. Ma poi anche in Italia si è fatto notare vincendo il campionato mondiale della pizza piccante a Scalea, in Calabria, organizzata da Francesco Mantellicani con una pizza classica con prodotti dop locali calabresi. Ha vinto inoltre la stessa coppa anche nel 2012. Il suo ultimo campionato lo scorso anno a Segni con la pizza alla castagna dove si è aggiudicato un primo posto e un terzo posto con prodotti locali ciociari e con la “castagna”, una pizza che ha dedicato ad Alberto Castagna con porchetta broccoli e naturalmente castagne. Oggi si gode la sua famiglia senza più partecipare a gare in giro per l’Italia e il mondo ed è proprio alla famiglia e in particolare a sua moglie Teri che deve gran parte del suo successo professionale.