Antonio Savastano è un ragazzo napoletano equilibrato, tranquillo eppure passionale. Determinato e ambizioso, mette il cuore in tutto quello che fa. Doti fondamentali in questo mestiere. La sua passione nasce in una famiglia darte. Suo padre insieme ai suoi fratelli possedevano una pizzeria a San Giovanni a Teduccio, un quartiere di Napoli.

Dopo la licenza media, suo padre ci teneva che Antonio continuasse gli studi ma quella di seguire le orme paterne era come una vera e propria vocazione. Mentre i suoi amici si divertivano per le strade, lui trascorreva la sua adolescenza a imparare tutti i segreti del mestiere. Aveva solo 13 anni.

Per un brutto scherzo del destino, però, cominciano le difficoltà. Suo padre dopo 25 anni di attività, fu costretto a vendere tutto. Antonio quindi si industria, trova lavoro presso un amico di famiglia dove svolge il ruolo di rosticciere di giorno. Chiede al suo datore se può lavorare anche di sera per dedicarsi alla cottura delle pizze, ottenendo dopo poco tempo un nuovo ruolo. Ma il suo sogno era sempre lo stesso: fare le pizze, impastare, stendere. Chi svolgeva il ruolo di pizzaiolo lì non era molto altruista e non voleva che quel ragazzo volenteroso provasse. Quindi ancora una volta Antonio si industria: aspetta la chiusura per preparare pizze per i suoi colleghi.

E a quel punto, il destino fu dalla sua parte: il pizzaiolo iniziò ad assentarsi e il suo datore di lavoro, in preda al panico, chiese ad Antonio di sostituirlo. Fu la sua grande occasione, tra paura e entusiasmo finalmente poté dimostrare a tutti quanto valeva!

Dopo poco decise di cercare lavoro in un altra pizzeria con turni più adeguati ad un ragazzo della sua età.

A 19 anni iniziò a lavorare a Napoli centro presso “Ciao Pizza” come aiuto pizzaiolo, passando poi al ruolo di pizzaiolo effettivo nel giro di due anni. Lì ha trovato casa, una famiglia e l’amore della sua vita: una moglie dolcissima che lo accompagna sempre.

Oggi il suo metodo di lavoro consiste in un impasto con un idratazione molto alta e dei tempi di lievitazione molto lunghi per dare maggiore digeribilità alle pizze, usa lievito di birra e lavora con farina di tipo 00 con metodo diretto e tempi di lievitazione che vanno sempre oltre le 12 ore. Coltiva il sogno di aprire una pizzeria tutta sua e di riuscire a collocarla tra le migliori del panorama napoletano ed italiano.

Certo gli pesa non potersi godere la sua bella famiglia appieno, non avere riposo nei giorni di festa in cui tutti si divertono e lui invece lavora anche più del solito.

Gli pesa doversi contrare in qualche occasione con persone poco limpide che hanno un atteggiamento aggressivo e tentano di infangarlo. Ma Antonio è un tipo che sa reagire bene alle difficoltà e con testardaggine va avanti.

Nellattesa di poter presto partecipare a concorsi e gare per mettere in mostra il suo talento, Antonio consiglia ai giovani di oggi di studiare perché avere un attestato è importante, ma, in fin dei conti, se non hai passione per questo mestiere, difficilmente si riesce a realizzare sogni ed aspettative.

La pizza che più lo identifica è la margherita, nonostante la sua semplicità, infatti, viene sempre apprezzata da tutti rimanendo sempre la preferita.