Ciro Sasso ha visto per anni, quando era piccolo piccolo, i suoi nonni impastare il pane in casa. La farina bianca, quell’odore che si spargeva in tutta la casa, il forno sempre acceso, le mani sporche e le chiacchiere intorno al grande tavolo da lavoro sono i ricordi dell’infanzia ormai lontana che tiene più gelosamente custoditi.
Oggi che ha 37 anni, vola spesso con la mente a quei momenti felici che dentro di lui hanno fatto nascere la passione per l’arte bianca, costituendo il vero e proprio momento di inizio della sua carriera.
E’ per seguire il filo rosso dei ricordi dell’infanzia che Ciro si iscrive all’istituto alberghiero. Vuole imparare, scoprire cosa c’è dietro il processo di lievitazione, sporcarsi le mani e il grembiule di farina come aveva visto fare tante volte ai suoi nonni intorno a quel tavolo da cucina. Così si applica, studia molto, ma non gli basta. Vuole subito scendere in campo e vedere cosa si fa nell’arena di una pizzeria ogni sera. Così, ancora ragazzino, ma armato di grande voglia di fare, comincia a girare per le pizzerie del quartiere nei fine settimana per vedere all’opera i maestri pizzaioli e da loro carpire segreti e metodologie.
Da quando ha cominciato a impastare e lavorare ha trovato in Luciano Sorbillo un maestro, un mito da seguire, seguiva le sue orme cercando di carpire il segreto delle sue pizze che sembravano traspirare umiltà e passione, quella che il maestro infondeva loro.
Oggi pensa al suo futuro come un percorso in continua crescita, ma restando con i piedi per terra, umile e sempre pronto ad imparare, apprendere ed apportare modifiche e innovazioni che ormai giorno per giorno nascono e fanno crescere il grande mondo pizza. E’ un ragazzo con sani principi, Ciro, e molto legato alla sua famiglia. E proprio come tutti i pizzaioli che hanno famiglia, Ciro lamenta il tempo, tanto, che sottrae ai suoi figli e soprattutto a sua moglie che lo sostiene in tutto facendo anche le sue veci in molte occasioni, mentre lui è preso da impegni lavorativi. Purtroppo il mestiere di pizzaiolo, per quanto bello, è così… Contrariamente a quanto si immagina, il percorso da pizzaiolo non è per niente facile.
E’ semplicistico ridurre la carriera professionale alla sola frequentazione di corsi. Troppo spesso le nuove leve si montano subito la testa ma per fare questo lavoro occorre molta pratica e umiltà perché l’innovazione e le nuove tecniche sono in continua crescita e bisogna restare informati e al passo con i tempi, lavorando sodo.
Finora Ciro ha partecipato a diversi concorsi come il TROFEO PULCINELLA, organizzato da Attilio Albachiara, ottenendo sempre risultati di rilievo come il secondo posto al Pizza estate 2001 , il quarto posto al Reality PIZZAONE . A novembre 2017 ha inoltre vinto l’Oscar della pizza a Firenze, ottenendo il primo posto con un impasto alternativo presentando una rosa dei venti. Sempre a Firenze nello stesso giorno ha ottenuto il secondo posto “ Trofeo Gustarosso” il 4 posto “Trofeo Gourmet “.
Oramai ha un’esperienza ventennale che ha saputo costruirsi passo dopo passo e la sua pizza verace napoletana ha fatto il giro di molti paesi europei facendolo apprezzare anche dai palati più esigenti.
Eppure c’è stato il rischio che non facesse più il pizzaiolo, o quasi. Nel 2000 lascia la professione pizzaiolo perché preso dalla carriera militare. E’ vincitore di concorso nell’anno 2003. Dopo svariati corsi e studi militari arriva la sua destinazione e incarico:
incarico pizzaiolo presso comando brigata Padova, diventa il pizzaiolo della mensa ufficiali dell’Esercito Italiano. Se non è destino questo…