Nato a Garbagnate nel 1984, Domenico Cammarano più che incontrare il mondo della ristorazione, si scontra con esso. Senza esperienza ma con tanta voglia di fare, compra, in società con una persona che poi non si rivela essere affidabile, la sua prima pizzeria a 18 anni. Sembra un sogno che si avvera, loccasione della vita e invecelacquisto si mostra subito una cattiva idea. Finisce a pagare cambiali anche per il socio. Una delusione.

Demoralizzato Domenico affronta le difficoltà ma dentro di sè cova sempre il desiderio di mettere le mani in pasta. Poi arriva una nuova occasione: Grazie ad un amico, infatti, si risolleva in fretta. Gli viene proposto di fare una prova con Antonino Sorice che ben presto diventerà il maestro di Domenico. Da una cosa negativa, infatti, spesso ne nasce una positiva.

Con Antonino Sorice Domenico stende, condisce, impasta, brucia, inforna e impara anche la frustrazione degli errori e la forza che ci vuole per rimettere in senso una serata di servizio andata male. Una scuola di vita.

Affrontare ogni giorno 500 persone non è facile, ma Domenico è un ragazzo caparbio, sa cos’è la grinta ed anche grazie ai consigli di Antonino, riesce sempre a cavarsela. Ma la sua permanenza in quella pizzeria ha una data di scadenza che presto arriva. La forza per cambiare stavolta gliela dà il commento di un cameriere: fai le pizze come i napoletani che ho conosciuto a Milano, gli disse. Una consacrazione per questo giovane pizzaiolo. Domenico, un popiù fiducioso, si propone quindi in un noto ristorante di Milano. Un salto che lo porterà a stretto contatto con rinomati chef, che gli consentirà di mischiare il loro sapere con la sua passione. Una ricetta vincente.

Si ritrova a lavorare in Galleria Vittorio Emanuele, vicino al Duomo di Milano. Qui impara limportanza della materia prima, la sua valorizzazione, scopre i numerosi prodotti del made in Italy. Allombra della Madunina fa unesperienza utilissima per la sua carriera, ma il destino gli riserva unaltra sorpresa. Riceve infatti una proposta da un cugino che, avendo ricevuto un risarcimento per un incidente, cerca una strada per investire quei soldi ed individua nel talento di Domenico la strada giusta. Ancora una volta, come si dice, da una cosa negativa ne nasce una positiva.

Il cugino gli propone di aprire un locale, dove non servire la solita pizza. Ha sogni ambiziosi che ben si sposano con quelli di Domenico. Da sempre lui vuole fare pizze, crescere, imparare cose nuovo, affermarsi. Domenico non crede alle sue orecchie. Ha la sensazione che stia passando il famoso treno e ci sale su, senza pensarci due volte.

Nasce così una realtà che presto diventa un punto di riferimento per il territorio, dove non solo si degusta unottima pizza, ma dove ci si incontra, dove i bambini fanno corsi per imparare a fare il pane, a mettere le mani in pasta. Un punto di aggregazione per le famiglie, le scuole. Un sogno che si realizza, insomma, perché dalle cose negative spesso ne nascono di positive.