Acerra, una delle città più antiche della Campania, è qui che nasce Emanuele Nebbioso nel 1992, un giovane pizzaiolo con grandi ambizioni.

Emanuele si appassiona alla pizza all’età di soli tredici anni, quando dopo la scuola aiuta lo zio, proprietario di una pizzeria e maestro pizzaiolo, la cui carriera inizia in tenera età grazie all’insegnamento di tanti pilastri della pizza napoletana, tra cui la famiglia Pellone.

Emanuele cresce sotto la guida dello zio, che gli trasmette la passione per la pizza e gli insegna il lavoro del pizzaiolo; poco più che bambino Emanuele impara le giuste dosi di acqua e farina per preparare l’impasto, impara i tempi di lievitazione della tradizionale pizza napoletana, dopo molti tentativi e in poco tempo si destreggia nello stendere il panetto, lo condisce accortamente e lo inforna, cacciando una vera pizza napoletana.

La pizza diventa la ragione di vita di Emanuele, ad essa dedica tutto il suo tempo, rinunciando molte volte ad uscire con gli amici per imparare sempre di più e migliorare il suo prodotto. La voglia di Emanuele di apprendere lo invoglia a confrontarsi con altri pizzaioli, decide quindi di iscriversi all’associazione pizzaioli napoletani, in cui conosce molti maestri pizzaioli che gli trasmettono le loro conoscenze ed esperienze, che serviranno ad Emanuele come spunto per migliorare la sua pizza.

Anche se ancora giovane Emanuele fa esperienza durante il suo percorso, lavorando in diverse pizzerie, ogni qualvolta inizia una nuova esperienza in una pizzeria, data la giovane età, Emanuele veniva etichettato come il “ragazzo”, ma in ogni pizzeria ha dimostrato con le sue conoscenze, la sua bravura, e l’impegno dedicato al lavoro, di essere un vero pizzaiolo, stupendo tutti i suoi colleghi.

Ogni esperienza avuta nelle pizzerie e la sua partecipazione all’associazione, ha formato la professionalità di Emanuele che assimilando tutte le nozioni sulla pizza ricevute dai suoi maestri e mischiandole con le sue esperienze personali, si è fatto una sua idea di pizza: deve essere soffice e gustosa, questo implica una lavorazione che deve avere un 70% d’idratazione, accompagnata da una lievitazione che va dalle 10 alle 12 ore, con cottura tra i 450/480 gradi. Il risultato finale sarà una cottura dorata dall’impasto soffice e leggero, inoltre, un altro aspetto fondamentale per una pizza di buona fattura, è quello di utilizzare esclusivamente ingredienti di prima qualità.

La pizza che preferisce preparare è sicuramente la margherita, una pizza spesso sottovalutata perché considerata semplice, ma che è la migliore da cui si può capire la bravura del pizzaiolo e la qualità degli ingredienti utilizzati.

Emanuele cerca di trasmettere la propria passione per questo mestiere ai giovani pizzaioli che lavorano con lui, così come è stato fatto con lui in passato, spiega loro che per ottenere i risultati bisogna essere umili, avere spirito di sacrificio e tanta voglia d’imparare.

Oggi Emanuele lavora come pizzaiolo da “RossoPomodoro” nel centro commerciale “Le porte di Napoli” ad Afragola, ma sogna un giorno di aprirsi una pizzeria che porti il suo nome, e che la gente giunga nella sua città dai paesi vicini per assaporare la sua pizza, inoltre desidera che un giorno un suo futuro figlio possa portare avanti quel locale e tramandare l’idea della sua pizza.