Spesso ci ritroviamo a svolgere un lavoro per esigenza e che inaspettatamente diventa il lavoro della vita, è il caso di Francesco Bellocchio nato a Vibo Valentia nel 1972, che attualmente svolge la professione di pizzaiolo.

Francesco viene da una situazione familiare non idilliaca, i genitori sono divorziati e la madre fa fatica a mantenere i suoi tre figli, per questo motivo Francesco e il Fratello Vincenzo decidono di cercarsi un lavoro.

A soli quindici anni Francesco trova il suo primo lavoro, montare i banchi al mercato, un lavoro faticoso soprattutto per un ragazzo della sua età, che invece di frequentare la scuola è costretto ad alzarsi alle quattro del mattino. Successivamente Francesco trova lavoro come lavapiatti nella trattoria “La Conca” a Torino, qui lavora per qualche mese, ma poi, visto il rapporto poco amichevole che ha con il cuoco, decide di andarsene; trova lavoro nel ristorante “Il Sorriso”, poco distante dalla trattoria in cui lavorava, qui il rapporto con il cuoco è ottimo e Francesco è felice di questo nuovo lavoro. Ogni giorno ci mette molto impegno nello svolgere le attività che gli vengono assegnate, e con il passare del tempo la sua mansione in cucina diventa quella di aiuto cuoco. Resta in quel ristorante fino all’età di 19 anni, quando deve lasciare per svolgere il servizio militare; una volta terminato il servizio militare, trova lavoro nella pizzeria “La Nuova Rodi” a Torino dove viene a contatto finalmente con la farina, qui sotto gli insegnamenti del maestro Salvatore, impara il mestiere del pizzaiolo, che non lascerà più.

Francesco fa molta esperienza in giro per le pizzerie di Torino, facendosi apprezzare per le sue qualità tecniche ed umane; dopo molti anni di duro lavoro Francesco decide, insieme a due soci, di prendere in gestione una pizzeria, è il 2014 e la scelta è molto coraggiosa, perché la pizzeria aveva cambiato sei gestioni prima di lui, tutte andate in fallimento.

Le difficoltà non mancano nemmeno per Francesco che pressappoco dopo un anno è sull’orlo del fallimento, quando capisce che c’è bisogno di un’invenzione, qualcosa per cui i clienti dovessero cercare la sua pizzeria, così decide di preparare diversi tipi d’impasto. Comincia seguendo corsi online e presso vari molini, si informa il più possibile. Utilizza solo farine poco raffinate e tutte con una maturazione di oltre 36 ore, inizia a creare impasti alla curcuma, al curry, alla paprika e peperoncino, alle erbe aromatiche. Una rivoluzione che fa risorgere la pizzeria, i clienti arrivano da ogni parte della città e oltre, la novità funziona bene, ad oggi vengono prodotti nella pizzeria oltre tredici tipi d’impasto ogni giorno.

Francesco partecipa a molte competizioni in cui fa conoscere i suo impasti alternativi, ottenendo molte soddisfazioni; nel 2017 conquista il primo posto al campionato Toscano a Pontedera nella categoria “Impasti Alternativi”, si classifica secondo nello stesso campionato per la categoria “Pizza In Pala”; arriva secondo al torneo internazionale di “pizza alla castagna”; vince l’oscar della pizza nel 2017 al “Pizza Da Oscar” classificandosi primo sia per la categoria “Pizza In Pala” che per quella senza glutine.

Francesco è diventato istruttore di pizza Moringa e pizza Tibetana e fa parte dell’Accademia Polselli, inoltre sta scrivendo un libro in cui parla della sua passione, gli impasti alternativi.