Fin da bambino lo  affascinava guardare i pizzaioli all’interno delle pizzerie del suo paese. Era un ragazzino come tanti, Giovanni Pimpinella, che ancora non sapeva nulla né del lavoro né di cosa avrebbe fatto nella vita. Incuriosito, forse, da quel mondo, ma nulla di più. Non sapeva ancora che il mondo della ristorazione lo avrebbe stregato.

Appena compiuti i 16 anni, si è avvicinato a questo lavoro aiutando un pizzaiolo in un ristorante pizzeria di Scauri, sul litorale laziale, dove è nato. Un modo per sbarcare il lunario? Una prima esperienza lavorativa? Forse tutto questo insieme.

Ha cominciato così, come tanti. Forse senza neanche crederci troppoe invece, quello diventerà il suo mestiere, la sua vita, la sua passione.

Per molti anni ha lavorato come pizzaiolo senza aver avuto nessuna formazione professionale, facendosi guidare solo dallesperienza accumulata, guardando altri e sbagliando in prima persona.

Crescendo, ha avviato una sua attività di pizzeria nella provincia di Latina, a Itri, ma, dopo tanti anni, ha sentito la necessita di approfondire gli studi per diventare  un istruttore pizzaiolo. Non si va da nessuna parte senza il supporto della conoscenza teorica che alla pratica si unisce e la rafforza. Ha frequentato, quindi, la scuola di Pizza News Schoole, finito il percorso di studi, si è iscritto subito all’accademia Chef Fuori Classe, dove ha studiato su i testi di Antonino Cannavacciuolo.

Oggi la sua pizza è un prodotto complesso, una miscela sapiente di farine, acqua, sale, olio e lievito madre. Giovanni ha messo a punto un metodo per ottenere un prodotto ben idratato e altamente digeribile, con una maturazione e una lievitazione che avvengono con tempi e temperature controllate, per permettere che tutti i processi di scissione avvengano in modo preciso.

Inoltre, in base ai tempi e alla temperatura (del forno), ottiene un prodotto più croccante o meno croccante, per andare incontro alle diverse esigenze di gusto.

Ma non ha finito di studiare, anzi. Ha preso un diploma di chef e oggi lavora come capo Chef in un  ristorante chiamato Antico Casale, in provincia di Modena e precisamente a Finale Emilia.

Ovviamente spera un giorno di aprire un locale tutto suo, dove poter esprimere a 360 gradi le sue idee e la sua filosofia, sia in cucina che al banco Pizza. Spera di poter servire migliaia di Regine, come chiama lui la Margherita, perché è proprio sulle cose semplici che si misura la qualità. Intanto, mentre si coltivano i sogni, si lavora.

La vita di Giovanni è tutta un correre tra locale e famiglia perché questo è un mestiere duro, che lascia pochi spazi agli affetti e al tempo libero. Ogni pizzaiolo lo sa. Ma Giovanni non si fa abbattere da questo, anzi. Ai giovani consiglia innanzitutto di essere convinti , determinati, di amare questo lavoro perché, come sappiamo, porta a tante rinunce nella vita. E bisogna prefissarsi degli obbiettivi e non fermarsi ai primi ostacoli e studiare sempre perché la conoscenza fa sempre la differenza. Parola di chi, dopo anni di esperienza, ha saputo aprire i libri e mettersi a studiare per migliorarsi.