Giuseppe ha solo 20 anni, ma ha girato lEuropa con le sue pizze.

Estato, infatti, il pizzaiolo di una pizzeria di Brighton, vicino Londra. La sua passione per la pizza lo spinge a voler portare lontano nel mondo il sapore e la genuinità del prodotto più amato della sua Napoli.

In Italia aveva cominciato per caso, per guadagnare qualche soldo, quasi per scherzo. Allinizio erano tutti dischi di pizza che si rompevano, ripieni che uscivano, pizze stracotte o mal lievitateuna frustrazione che avrebbe abbattuto chiunque. Ma lincontro con tanti maestri che si sono dedicati a lui, insegnandogli molte cose, ne ha accresciuto la passione. Fino a farlo diplomare allistituto alberghiero e fargli coltivare il sogno di aprire una pizzeria tutta sua.

La sua filosofia ha come ingrediente base lumiltà.

Giuseppe è un ragazzo sveglio sa che per sfondare bisogna lavorare sodo e avere chiari i propri obiettivi. Se hai una meta – dice – anche il deserto è strada e la sua strada lo ha portato fino a Milano, dove lavora oggi, per la pizzeria Signorpizza”.

Oggi si dice abbastanza contento del percorso intrapreso pur tra tante difficoltà. Lavorare molte ore al giorno, avere poco tempo per la famiglia e gli amici per un ragazzo così giovane sono rinunce importanti.

Ma Giuseppe sa cos’è il sacrificio. Non dà consigli ai giovani: sono un ragazzo anche io, ammette!

Ma sa che solo dalla fatica e dal lavorare duro nascono le soddisfazioni. Lui che ha vicino la famiglia che lo aiuta e lo sostiene, che sogna di aprire un locale con il fratello anchegli pizzaiolo, che sperimenta ogni giorno nuove tecniche di idratazione e lievitazione, sa bene quanto importante sia lumiltà e la dedizione.

In 3 anni ha studiato sempre più i prodotti del suo territorio dorigine, le farine e le loro caratteristiche, gli ingredienti per la farcitura e tutti i prodotti che si incrociano bene su una buona e leggera pizza. Oggi che ha 20 anni ogni sera fa continue ricerche  per migliorare i processi chimici e cercare nuove idee.

Ad oggi non ha ancora partecipato a nessun concorso, ma non esclude che un domani farà domanda per parteciparvi, perché lo affascina lidea del confronto con altri pizzaioli, con altre esperienze e filosofie.

A chi gli chiede in quale pizza si identifica, Giuseppe dà una risposta che racchiude il suo essere umile ma dalle idee chiare: la Marinara- dice – perché è così semplice e la conoscono tutti, ma è questa la cosa bella, semplice e allo stesso tempo gustosa , quel sapore che un poti riporta indietro nel tempo, mi identifica perché mostra anche le mie origini. Con un podi acqua farina, lievito, pomodoro, olio, aglio e basilico ti riporta sempre indietro nel tempo, o meglio, ti riporta sempre in quella città di mille colori…la mia  Napoli”.