Leandro Costa Da Pinto è nato a decine di migliaia di chilometri dall’Italia, in Brasile, precisamente a Duque de Caxias a Rio de Janeiro, nel 1982. Leandro aveva cominciato a lavorare come pasticcere non certo per passione ma per esigenza di trovare un lavoro. Aveva accettato la prima offerta che gli era capitata ma poi l’incontro con la pizza è stato un colpo di fulmine. Sognava gli impasti, la stesura del panetto, la farcitura con gli ingredienti migliori e più variegati, la cottura. Era il prodotto finito che lo affascinava più di ogni altra cosa come ad esempio la margherita che definisce bella di una bellezza imbattibile, deliziosa eppure semplicissima. Si tratta Infatti della pizza più conosciuto al mondo fatta di soli pochi ingredienti ma che raccoglie in sé natura stessa del Mondo Pizza.
Leandro oggi lavora in Portogallo a Monção, dove ricopre la mansione di Capo pizzeria in un locale in cui si sforano qualcosa come 30000 pizze l’hanno. Il locale ha tante persone che lavorano part-time e full-time una vera macchina organizzativa che Leandro sa gestire grazie alla sua esperienza e agli insegnamenti anche di sua madre che faceva la pizzeria in Brasile, a Rio. Leandro è infatti quello che si può definire un figlio darte. Il suo cavallo di battaglia e quello del locale dove lavora è la quattro stagioni, la vera ammiraglia che viene servita a tutti i clienti più esigenti.

Leandro ha anche partecipato a numerosi concorsi stato. Ha infatti preso parte 3 volte al campionato portoghese di pizzaiolo e nel 2017 ha ottenuto un ottimo piazzamento, classificandosi tra i primi 10 . Se gli chiedi qual è il suo maestro ti parla del pizzaiolo Neilson una vera fonte d’ispirazione per lui. Leandro ne ha sempre ammirato la velocità di esecuzione, la rapidità con la quale estendeva la pizza, l’abilità tecnica, la straordinaria creatività nei condimenti. Oggi la sua pizza è diversa dalle altre per almeno un paio di ragioni: leggera e croccante allo stesso tempo, è preparata con un tempo di maturazione non eccessivamente lungo, massimo trentasei ore, e con lievito granulare anziché fresco. Un prodotto dalle straordinarie doti di digeribilità e delicatezza. Leandro lavora in Portogallo dove certo all’inizio non è stato facile ambientarsi e trovare la propria dimensione. La ricerca di un lavoro, la possibilità di farsi notare, la capacità di trovare la materia prima indispensabile per realizzare un prodotto di qualità. Dopo le difficoltà, però, sono arrivate anche le soddisfazioni e oggi la sua pizza è apprezzata riconosciuta e valorizzata.

La fatica fisica, mentale e la mancanza di tempo sono gli svantaggi che ogni pizzaiolo che fa con passione questo mestiere vive sulla sua pelle. Ma allo stesso tempo, sono le cose che passano in secondo piano alla vista di un cliente soddisfatto perché ha mangiato una pizza di qualità eccelsa e dal sapore unico, leggera e digeribile.

Non si sa se un giorno Leandro vorrà tornare nel suo Paese, quello che è certo è che, semmai tornasse, non potrebbe fare altro che quello.

Solo i mestiere di storico potrebbe togliere lo scettro a quello di pizzaiolo, perché Leandro, oltre alla pizza, ha unaltra sconfinata passione, quello per la storia. Ed è certo che lui rientrerà nei libri di storia della pizza, visto il talento e la bravura che esprime.