Natalino Marigliano è  un giovane che, per sua stessa ammissione, sta imparando a fare il pizzaiolo…da vent’anni.

E’ questa infatti la sua più forte convinzione, la sua filosofia. Non si finisce mai di imparare, continua a ripetersi. E non solo: è convinto che nessuno può dirsi maestro perché c’è  da imparare da tutti.

La sua passione nasce da giovanissimo. Comincia a tagliare le pizze per il servizio in tavolo del ristorante pizzeria che apre suo padre, a Ottaviano. Lì si fa le ossa, cresce, impara facendo la gavetta. Guarda sempre le mani del pizzaiolo, ci parla, fitto fitto, per sapere cosa fa, come lo fa. E poi si cimenta, prova, si butta, sbaglia e impara. Ma poi si mette sui libri e studia, perché anche la teoria è indispensabile. Farine, lieviti, procedure, impasti, ingredienti: una gamma di nozioni teoriche indispensabili per fare bene questo mestiere. Oggi è lui a tenere corsi per giovani aspiranti pizzaioli ai quali consiglia vivamente di restare con i piedi per terra, cercare di imparare da tutti, avere l’umiltà e la passione , doti indispensabili per fare questo mestiere. E lui di umiltà ce ne mette tanta, tutti i giorni. Tanto che continua a seguire da discente corsi di aggiornamento  perché per fare una grande pizza bisogna stare al passo con i  tempi, informarsi, coltivare la propria passione a suon di esperienza sul banco da lavoro , ma anche sui libri, perché la pizza è anche chimica, è saper dosare, saper aspettare, saper mescolare. La pizza è saper sbagliare e trarre da quegli errori l’insegnamento necessario per imparare qualcosa di più, di nuovo, di diverso. E’ sapere osare.

E’ anche un ragazzo semplice, Natalino. Vive la sua vita tra pizzeria e famiglia. Qui c’è la sua roccia, la sua ancora, la sua “botte di ferro” come la definisce lui: sua moglie. Che lo sostiene e lo aiuta anche nei momenti di scoramento. E quelli, come in tutti i lavori, non mancano. Ma ci sono anche tante soddisfazioni, la gioia di fare felici  i propri clienti, la responsabilità di mantenere in piedi una realtà che dà da mangiare a tante famiglie e che mette al centro la pizza. Già , la pizza, la Regina margherita  che è al centro delle tradizione ed è la pizza per definizione. Natalino è molto legato a questa pizza, tutto parte da qui – dice. Tanto che la sua pizzeria ha scelto di intitolarla proprio alla “Regina Margherita”. Un atto d’amore per la storia e la tradizione. Eppure lui osa anche sperimentare. Ne introduce una nuova nel menu ogni settimana. Perché il cliente  vuole assaggiare, provare, sperimentare con lui. E lui lo accontenta.  E poi gli piace il baccalà. E allora pizza con baccalà e pomodori , pizza con baccalà e scarole, pizza con baccalà e pomodorino giallo. Una gioia per gli occhi, una delizia per il palato. Il futuro? Ancora e sempre con le mani in pasta, perché fare il pizzaiolo è una vocazione, un modo di vivere e una passione da cui non si guarisce almeno per Natalino Marigliano.