Si dice che il mestiere va imparato con la gavetta, ma Maurizio Polimeni, non l’ha pensata proprio così. Nato a Reggio Calabria il 19 maggio 1979, sposato e in attesa del suo primo figlio, Maurizio è cresciuto col sogno di diventare chef, l’amore per la cucina bolle in lui già dalla tenera età. Conclusi gli studi, e come vuole il destino, una sera si presenta alle porte di Maurizio un’occasione: nella pizzeria gestita dal cognato mancava il pizzaiolo. Senza nessuna esperienza ma con tanta voglia di fare si getta nella mischia scoprendo con molta sorpresa che la sua vocazione era la pizza. Segue un corso di pizzaioli presso la scuola nazionale di pizzaioli e successivamente segue un corso di aggiornamento presso la provincia. A 23 anni è già proprietario di una pizzeria che gestisce con una maestria invidiabile, ma la volontà di questo ragazzo non si ferma e quindi decide di frequentare delle pizzerie per arricchire il suo bagaglio in merito al mondo della pizza, così lavora per diverso tempo alla corte di alcuni pizzaioli che trasmettono, come da tradizione, le varie arti della preparazione dell’impasto della pizza. Infine, riesce a raffinare il suo metodo di preparazione che consiste in un impasto indiretto con un minimo di 48/72 ore di maturazione a temperatura controllata e almeno 6/8 ore di lievitazione a temperatura ambiente. Maurizio offre un prodotto finito altamente digeribile e per realizzare ciò usa soltanto cinque ingrediente quali:  un blend tra Farina di tipo 1 macinata a pietra e di tipo zero, acqua accuratamente analizzata in laboratorio, lievito di birra, sale iodato e olio extravergine di oliva.

Nel corso della sua crescita Maurizio consegue l’attestato di istruttore alla pizza, ciò gli permette di trasmettere a chi vuole imparare, tutte le sue conoscenze e sono in tanti a seguirlo e anche dopo aver terminato il corso, a distanza di anni viene ancora cercato dai suoi allievi per dei consigli, un’immensa soddisfazione per un insegnante. L’anno seguente insieme all’amico fonda l’APC2013 che sta Per Associazione Pizzaioli Calabresi di cui esso è vicepresidente e diventa mentore per molte menti che seguono questa strada e i suoi sogni.

Seguendo i saggi consigli del padre, Orazio rimane umile e a testa bassa estende il suo impero aprendo una seconda pizzeria e con il pensiero già proiettato al futuro per aprirne una terza, sintomo di grande sicurezza nei suoi mezzi, anche se tutto ciò richiede una notevole forza fisica e mentale, i suoi dipendenti gli alleggeriscono molto il lavoro proprio perché esso si fa apprezzare come amico e mai riconoscere come un datore di lavoro, bensì un leader. Si definisce una persona semplice, chiunque lo conosce lo accosta ad una pizza margherita e proprio esso si rivede nella più classica della tradizione napoletana come semplicità e gusto, ma esso ha voluto lanciare una sua idea in tavola ovvero la “Pizza Calabrese” composta da N’duja, salame piccante, patate silane al forno, cipolla rossa di tropea, pecorino monte poro. Una pizza forte, corposa e ricca di sapori Calabresi che ardono il palato dei clienti che la gustano. Con la speranza di tramandare di padre in figlio il suo sapere al futuro nascituro, Maurizio si concentra per creare un presente ricco di gusto ed emozioni ed è così che si fonda un impero.