Pasquale De Matteo è nato a Maddaloni in provincia di Caserta ed è uno di quei pizzaioli ancorati saldamente alla tradizione della classica pizza napoletana: cornicione alto, ma morbida, semplice e profumata, eppure irresistibile.

Le sue pizze non hanno molti fronzoli: impasto semplice fatto di farina, acqua, lievito e sale e pochi ingredienti anche per la farcitura per renderle più gustose. Tra le sue pizze preferite, infatti, ci sono la semplice margherita e la ancor più semplice marinara, due specialità che però mettono in difficoltà molti pizzaioli.

Non è semplicemente figlio d’arte, Pasquale, lui è nato in una famiglia in cui la farina e le pizze erano al centro della vita. Prima di lui il suo nonno, poi gli zii, un’intera famiglia di pizzaioli e anche Pasquale non è riuscito a sottrarsi a  questa passione familiare, una specie di febbre contagiosa.

Inizia quindi da ragazzino , come spesso accade in questi casi in cui si nasce in una famiglia di pizzaioli.Poi decide di seguire il suo primo maestro Antonio Novizio, detto Billy.  Estroverso com’è è facile per lui farsi apprezzare.

All’inizio ovviamente bisogna imparare quindi si fa quella che tutti chiamano la gavetta.  Si sbagli anche molto, ma è normale. Più si sbaglia, più cose si imparano . Passano così anni a guardare i maestri, a carpirne i segreti. Ma sono anni fondamentali , a cui Pasquale pensa con grande piacere.

Poi il salto di qualità dietro al banco delle pizze in giro per locali a farsi conoscere e apprezzare.  Anni frenetici di spostamenti, ma quanto lavoro c’è per chi fa una pizza buona così!

Pasquale è un ragazzo estroverso, simpatico va d’accordo con tutti. Passano gli anni e lui gira molto per varie città, facendo varie stagioni da Lignano Sabbiadoro a Roma,  passando per Gaeta ma lavora  anche nella città Napoli per imparare sempre di più.

Vuole che la sua pizza raggiunga livelli altissimi per qualità fragranza digeribilità leggerezza e così è stato:  oggi è apprezzato in tutta la provincia. Pasquale lavora a Caserta nella pizzeria “Sunrise” di cui è responsabile del settore pizza e grazie al suo ottimo carattere, ha un buonissimo rapporto con tutti i collaboratori e tutti i dipendenti del ristorante perché questo è un lavoro magnifico, ma ti porta via lontano dalla famiglia tante ore, tanti giorni e la cosa può pesare soprattutto nei periodi di festa. E quindi bisogna starci col sorriso dietro al banco a lavorare, ridere e scherzare diventare amici, se si può. Non a caso a distanza di vent’anni sente  ancora con regolarità alcuni colleghi pizzaioli e camerieri delle varie stagioni passate in giro per l’Italia, a testimonianza di come questo ragazzo riesce a farsi voler bene e a fare squadra intorno a sé.  Non è una dote da poco in un mestiere che è fatto anche di intesa tra coloro che sono in  sala e chi invece lavora tra il banco pizza e  il forno.

Non ha ancora partecipato a gare e concorsi, in realtà non sembra essere  un tema che lo interessa particolarmente questo della competizione. Porta via tempo e concentrazione.  Quello che gli interessa è crescere sempre di più dal punto di vista della qualità della pizza che offre ai suoi clienti ed è per questo che dalla pizzeria non uscirebbe mai. Dichiara infatti che se non facesse il pizzaiolo vorrebbe fare il pizzaiolo perché ormai nel suo DNA c’è farina e acqua e nel suo sangue scorre il pomodoro.