Salvatore Perillo nasce a Sarno nel 1995, non è figlio d’arte,  non ha  pizzaioli nella sua famiglia e non ha fatto studi legati al mondo della pizza. A 12 anni va a lavorare nel bar dello zio, serve ai tavoli e sta dietro al bancone. Un ragazzo come tanti, uno scugnizzo come tanti che, si dà subito da fare anche se è giovanissimo e non ho ancora trovato la sua strada. Non sa che lungo il suo cammino troverà una folgorazione.

Un giorno del 2011 incontra infatti una ragazza che diventerà poi sua moglie. Ecco la  folgorazione, una folgorazione che riguarderà sia la vita privata che il lavoro di questo ragazzo.

Quella ragazza infatti è nata in una famiglia di maestri  pizzaioli i fratelli Catapano.  Hanno una pizzeria e lavorano a ritmi serrati. Anche la sua fidanzata lavora e per stare vicino a lei, Salvatore si sposta spesso alla sera dopo il lavoro e va in quella pizzeria. Lì resta affascinato dalle mani dei cognati che lavorano gli impasti distendono e impastando, servendo  pizze gustosissime che fanno la felicità dei clienti.

Vuole provare, vuole cimentarsi e quindi un po’ per scherzo, un po’ per gioco gli danno in mano un panetto di pizza e lui prova a fare le prime stesure a mano. Si vede subito che ha del talento, che c’è della stoffa in questo ragazzo.

E’ così che comincia con regolarità a dare una mano un po’ la sera nella pizzeria dei cognati fino a che un giorno, litigando con lo zio, lascia il lavoro al bar. Decide così di dedicarsi completamente al  lavoro in pizzeria. Dopo poco tempo arriva per la prima volta nella vita di Salvatore la possibilità di partecipare ad un concorso al quale si scrive anche qui per gioco, senza crederci molto: si tratta del campionato mondiale di pizza in teglia. Emozionato ed esitante, Salvatore partecipa con le mani che gli tremano eppure riesce a portare a casa un inaspettato premio, addirittura il secondo posto.  Neanche ci crede, eppure qualcuno si è accorto che questo ragazzo ha del talento che  va assecondato amplificato seguito. E’ proprio nella stesura dell’impasto,  nel lungo lavoro di mani che c’è il saper fare di Salvatore . Anche negli ingredienti di farcitura non ci sono fronzoli, pochi componenti semplici e di qualità, magari di  provenienza dal territorio, coltivati a chilometro zero per offrire un prodotto finale che sia gustoso, saporito e  che si faccia mangiare prima con gli occhi. La sua pizza così è una pizza digeribile con molto lunga, un’alta idratazione.

Nel suo futuro questo ragazzo che viene da Sarno vede solo pizza, farina,  acqua e lievito. Tiene molto bene a mente i consigli che i fratelli di sua moglie negli anni hanno saputo dargli e facendo tesoro di questi proverà a scalare il mondo della pizza per arrivare in cima alla vetta. Le sue caratteristiche caratteriali, la tenacia e la caparbietà, la voglia di fare, certamente lo aiuteranno in questa impresa. Lui sa bene che questo mestiere è duro, che ti lascia tanto tempo in piedi, che ti tiene lontano dagli affetti o dagli amici, delle serate di gioia, ma sa anche che è un mondo che ti dà grandi soddisfazioni soprattutto se hai un certo talento e Salvatore di talento ne ha da vendere. Ha tutta una strada davanti, tutta  una vita, da vivere insieme a quella che è diventata sua moglie e a  quella che è diventata la sua passione, la pizza.