Il pizzaiolo è un lavoro che può regalare enormi gioie accostando la passione alla voglia di stupire. Secondo quest’idea Salvatore Picillo ha fondato la sua carriera. Nato il 13 maggio del 1989 a Maddaloni in provincia di Caserta, oggi convive con il prospetto di avere figli ai quali trasmettere la propria arte. A 15 anni, durante il suo percorso scolastico presso l’istituto alberghiero IPSAR, si cimenta nell’ambito lavorativo dove trova un’occupazione in un locale svolgendo le mansioni in sala. Una sera volendo avvicinarsi al pizzaiolo, a quest’ultimo chiede di poter stendere una pizza; il pizzaiolo non facendosi pregare subito gli da un panello da lavorare e Salvatore appena ne entra in contatto capisce subito che la sua vocazione è fare il pizzaiolo. In seguito, inizia a lavorare nel periodo estivo come aiuto pizzaiolo in una piccola pizzeria d’asporto “Le Follie” situata a Maddaloni, successivamente si sposta sempre nell’ambito del periodo estivo a Triflisco nel ristorante-pizzeria “Da Stefano”. Dopo queste esperienze estive Salvatore comincia a lavorare anche durante tutto l’anno spostandosi di regione in regione quindi trova occupazione nel ristorante “Sweet Follies” a Porto Recanati nelle Marche, poi a Cervino presso “La Gondola” dove vi è rimasto per cinque anni prima di trasferirsi nuovamente nel ristorante-pizzeria “Mama-mia” nel casertano, precisamente a Santa Maria Capua Vetere, dove ad oggi svolge la sua professione con la mansione di responsabile pizzaiolo. Salvatore durante le sue tante esperienze mantiene sempre la stessa passione immutata che lo accompagna durante il suo percorso dove riesce ad esprimere la sua creatività apprendendo tutto ciò che è possibile dai maestri a cui si affianca. Il prodotto che serve Salvatore è fedele alla tradizione della classica pizza napoletana, usando solo acqua, farina di tipo 0 e 1 per garantire un’alta digeribilità, lievito madre secco attivo e sale. Il metodo usato è diretto con alta percentuale di idratazione, circa il 70%, seguito da una lunga lievitazione che va dalle 24 alle 48 ore, per concludere la cottura viene fatta in forno a legna ad alte temperature. Gli ingredienti proposti come condimento sono scelti accuratamente per garantire un mix di sapori e odori irresistibile anche se la sua personalità si rispecchia nella più classica margherita semplice ed umile. Anche se questo lavoro è molto sacrificato in quanto ruba molto tempo per stare con la famiglia, Salvatore viene appagato dei suoi sacrifici perché lavorando con anima, torna a casa soddisfatto. Salvatore non ha ancora partecipato a delle manifestazioni ma l’idea futura è quella di prenderne parte in quanto è importante mettersi alla prova e confrontarsi con altri pizzaioli per lo scambio di idee. In questa prospettiva, vede il suo futuro in una pizzeria di sua proprietà con cui lavorare insieme alla sua famiglia creando un impero a conduzione familiare da portare avanti nel tempo, mettendosi sempre alla prova giorno dopo giorno. Durante la sua carriera Salvatore ha anche l’opportunità di formare professionalmente qualche aspirante pizzaiolo e ancora tutt’oggi si affianca a qualche collaboratore per tramandargli la sua arte perché il mondo della pizza ha sempre bisogno di giovani volenterosi di sacrificarsi ed imparare, come ha fatto Salvatore.