Il potere evocativo delle storie ha fatto nascere in un ragazzo crotonese nato nel 1988 una grande passione. Suo nonno fornaio che preparava – si dice il pane più profumato e le pizzette più fragranti, lui non lo ha conosciuto. O meglio, non lo ricorda. Emorto quando Salvatore aveva poco più di un anno. Ma è stato suo figlio, il padre di Salvatore, a farlo vivere ancora, in mille storie e mille racconti.

Così questo ragazzo che a dieci anni si trasferisce con la famiglia a Ravenna cova dentro di sé il sogno di armeggiare con farina e forno a legna. Così quando è abbastanza grande per poter lavorare non ha dubbi: vuol fare il pizzaiolo.

Comincia in una pizzeria come fattorino e tuttofare, ma lui punta al bancone.

Il proprietario, vedendo la sua determinazione, lo accontenta. Lo fa lavorare come pizzaiolo durante la settimana e come fattorino il sabato e la domenica: Salvatore è giovane e non riesce ancora a gestire i ritmi del fine settimana. Ma intanto studia: frequenta anche un corso di pizza acrobatica con Walter Botrugno, proprietario del ristorante, la Ca’ Rossa, famosa per la sua clientela di VIP.

Dopo un anno e mezzo di sacrifici decide di andar in Australia a Melbourne la terra dove 50 anni prima suo nonno aveva provato a cercar fortuna senza buon esito. Ma Salvatore è determinato, sentiva di voler e poter svoltare. Dopo neanche 36 ore da quando mette piede a Melbourne, comincia a lavorare. Rimane affascinato dagli spazi verdi, dai servizi efficienti e da un sistema economico molto più solido del nostro modello europeo. Con i suoi cugini riesce a coronare una parte dei suoi sogni: aprire un locale .

Trattoria il Casolareera il nome di quel sogno divenuto realtà a Blackburn sobborgo benestante di Melbourne. Qui Salvatore si avvicina, anche grazie alla spinta della sua dolce metà, al mondo del gluten free.

Oggi la sua pizza ha un tocco in più: Salvatore punta ad una pizza che non sia solo buona ma anche salutare. Da qui la decisione di puntare su un prodotto che rievocasse le antiche tradizioni e sapori, e la scelta di una farina semi-integrale, di tipo 1 con aggiunta di germe di grano. Salvatore ha infatti conosciuto un Molino, il Molino Pizzuti, tramite l’associazione APGM ovvero Associazione Pizzaioli in Giro per il Mondo. Provata la tipo 1 con germe di grano fu amore a primo impasto, un profumo, un aroma, una friabilità e leggerezza e gusto che non aveva trovato da nessuna parte.

Quindi la scelta: un prodotto più leggero e digeribile e più nutritivo con un impasto con un 30% di poolish per un totale di 48 ore di lievitazione e maturazione.

Ma Salvatore non si monta la testa: non basta una vita per apprendere tutte le conoscenze sul mondo della panificazione sostiene.

Quindi continua a studiare, a sperimentare a provare come un alchimista perché – dice- la cucina è scienza.

Il sogno nel cassetto è portare la sua filosofia di pizza sana e nutriente in giro per il mondo, aprendo una sua catena che porti il suo impasto leggero come una nuova a volare alto.