La storia di Sofien Mathlouthi, metà tunisino e metà italiano, classe 1996, è legata a doppio filo al mondo della pizza e mostra in modo lampante come la passione per questo mestiere sia centrale. Ha da sempre in testa lidea di fare il pizzaiolo, Sofien, ma alcuni problemi familiari lo portano lontano dallItalia e dal suo sogno. Appena rientra, però, è alla pizza che pensa. Eun ragazzo che ama scherzare, stare con gli amici e proprio nella pizzeria di un amico che comincia la sua storia nel 2012. Così Sofien, ad appena 16 anni, quasi per scherzo, si ritrova a stare vicino ad un forno. Aiuta come può, impara tutto da zero. Allinizio, ovviamente, sa fare ben poco. Sarà lesperienza diretta, provare e riprovare cento volte impasti, farciture e cotture, a farlo diventare con il tempo un pizzaiolo apprezzato anche oltre i confini dellItalia.

Sofien, infatti, per alcuni anni ha lavorato a Vienna, in Austria. I cugini austriaci però amano la pizza croccante, sottile, molto diversa da quella napoletana, classica, morbida e fragrante. Sofien non la ama particolarmente, apprezza la tradizione italiana, lui, ma non si perde danimo. Impara anche quel tipo di impasto, più duro e asciutto, per andare incontro alle esigenze del mercato e del palato locale. E il successo arriva. La sua pizza viene subito apprezzata.

I segreti dellimpasto della pizza tipica napoletana li aveva appresi in Italia, da quello che lui considera un maestro e che non smetterà mai di ringraziare per i consigli preziosi che gli ha saputo dare: Salvatore Lionello. Dopo la collaborazione con un pizzaiolo di esperienza e il periodo a Vienna, Sofien torna però in Italia per continuare il suo percorso di crescita professionale.

Oggi ha deciso di approfondire ancora di più il mondo degli impasti e sta frequentando un corso di formazione perché è convinto pur amando la pizza tradizionale napoletana- che imparare altri impasti e altre formule possa essere utile per la sua carriera.

Ma Sofien è convinto ammiratore della classica napoletana: ingredienti semplici come acqua, farina, sale e lievito e tanto, tanto cuore. Basta questo per fare una grande pizza. Non caso, la preferita di Sofien è la più classica e la più semplice, la regina delle pizze, la Margherita.

Lingrediente centrale, quindi, resta la passione. Ogni difficoltà, qualunque tipo di problema o sacrificio che questo mestiere ti impone, può essere superato solo se c’è la passione. Fare il pizzaiolo per soldi o vanità è una scelta sbagliata, che dura poco. Non è scontato, ma solo la passione rende grandi in questo mestiere e questo ragazzo sembra averlo capito bene. Anzi sembra sentirlo dentro di sé. Se gli chiedi quale sia il lato negativo di questo lavoro, lui non sa rispondere, non ne vede. Concentrato, attento, ama alla follia fare il pizzaiolo fino a non vedere i sacrifici cui destina in modo naturale, come la fatica di stare in piedi tante ore, il caldo del forno, le difficoltà di imporsi in un mondo esigente e concorrenziale, le domeniche e le feste passate a lavorare. Per lui , semplicemente, non esistono, non le vede, non gli pesano.

Sofien non ha ancora partecipato a concorsi e premi, ma presto lo farà e, c’è da scommetterci, saprà farsi notare. Sogna nel frattempo di aprire un locale tutto suo, magari girare il mondo ed esportare la tradizione della pizza napoletana.