Una persona solare, socievole, molto disponibile, comprensiva e che mette molta passione e dedizione nel suo lavoro. E’ questo, in estrema sintesi, il profilo di Tommaso D’Antonio.
Nato a Nola nel 1973, Tommaso vive di pizza un po’ per caso. Era cameriere in un locale e molto spesso serviva un aiuto al pizzaiolo. Era sempre Tommaso a farsi avanti, un po’ per la sua proverbiale disponibilità, un po’ anche perché si sentiva inspiegabilmente attratto da quel mondo.
Non è figlio d’arte e non viene da una famiglia di ristoratori, ha però grande voglia di imparare e una buona dose di curiosità. Questi due elementi, insieme, ne faranno la fortuna. Tommaso infatti impara in fretta.
Giorno dopo giorno, aiutando il pizzaiolo sentiva nascere in lui una vera e propria passione che, coltivata, è diventata il suo lavoro quando aveva 24 anni.
Non ha avuto un vero e proprio percorso di studi per diventare pizzaiolo, Tommaso, ma ha imparato da autodidatta. La sua passione lo ha sostenuto negli anni e gli ha permesso, con dedizione costante, di migliorarsi fino a raggiungere alti livelli.
A quel punto, Tommaso ha sentito la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici e ha frequentato il corso di formazione per pizzaioli della FIP (Federazione italiana pizzaioli nel mondo) e successivamente ha conseguito l’attestato per pizzaiolo gourmet presso colui che definisce il suo maestro, Luigi Acciaio.
Oggi la sua pizza differisce dalla normale pizza napoletana in quanto è quella gourmet e ha una lavorazione/lievitazione di 48 ore, ha un’alta digeribilità e l’impasto viene fatto con farine speciali (farina Petra) e viene cotta a 450°. Ma non solo. Capita, oramai da sempre, quando Tommaso fa l’impasto, una cosa curiosa. Formati tutti i panetti , avanza sempre, ma proprio sempre, una sola pallina di impasto, più piccola delle altre. Lui l’ha ribattezzata con affetto “Il cuore del mio impasto”.
Nel corso della sua carriera Tommaso ha anche avuto una pizzeria tutta sua. Un obiettivo raggiunto certamente e un’aspirazione di molti giovani pizzaioli. Ma le difficoltà, lo stress e l’impegno che occorrevano nella gestione di un locale di proprietà erano tali e tanti che alla fine Tommaso ha deciso di cederne la gestione per poter fare il dipendente in altri locali. Questo gli consente di poter essere maggiormente concentrato sulle cose che più strettamente riguardano il suo lavoro: l’impasto, gli ingredienti, le metodologie di preparazione.
Ma oggi che lavora come primo pizzaiolo in una pizzeria della sua zona punta ad altri obiettivi: crescere e migliorarsi sempre di più, avere sempre una grande cura per i dettagli perché – ne è convinto – sono quelli che fanno la differenza tra una buona e una grande pizza.
Come ogni lavoro, anche questo ha i suoi lati negativi infatti una delle cose che maggiormente pesa a Tommaso è la fatica fisica: stare per tante ore curvato sul bancone delle pizze è certamente faticoso, ma quando c’è passione, i dolori si riducono, quasi scompaiono.
Ai giovani consiglia di essere molto dediti a questo lavoro e soprattutto di curare i dettagli in ogni sfaccettatura
Per Tommaso, infatti, in questo tipo di lavoro il risultato finale è sì condizionato dalle materie prime per la preparazione e la farcitura. Ma sono i dettagli nelle modalità di preparazione che fanno la differenza.
Adesso Tommaso vola verso la Germania, dove l’attende la famosa “Masseria Masino”, il suo futuro. ..non ha confini!